
Smart working: perché conviene ancora puntare sulla flessibilità?
05/08/2025
Lo smart working e il lavoro agile hanno trasformato il mondo del lavoro, introducendo nuove modalità operative più flessibili e orientate al benessere dei dipendenti. Nonostante molte aziende stiano facendo “marcia indietro” limitando questa possibilità, lo smart working rappresenta spesso un criterio di scelta quando si tratta di cambiare lavoro, insieme ai benefit aziendali.
Continua a leggere per approfondire e scoprire come mantenere alta la motivazione dei collaboratori, anche (e soprattutto) in smart working.
Nel panorama lavorativo odierno, ci sono fattori e requisiti che sono diventati fondamentali e determinanti nella scelta di una nuova opportunità professionale.
Tra tutti, i benefit aziendali e lo smart working: quest'ultimo, in particolare, è una pratica diffusa e apprezzata, a cui ben pochi rinuncerebbero. Secondo l’edizione 2024 dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, il 73% dei lavoratori che se ne avvalgono si opporrebbe se la propria azienda eliminasse questa forma di flessibilità. Nello specifico, il 27% penserebbe seriamente di cambiare lavoro, mentre il 46% si impegnerebbe per far cambiare idea al datore di lavoro.
Sebbene lo smart working continui a essere una priorità per molti lavoratori, negli ultimi tempi molte aziende stanno rivedendo questa modalità, limitando le opportunità di lavoro da remoto per rispondere a nuove esigenze organizzative e ottimizzare la gestione delle risorse.
Tuttavia, questa tendenza si scontra con le aspettative dei dipendenti, per i quali lo smart working rappresenta ancora un beneficio fondamentale, capace di migliorare l’equilibrio tra vita privata e lavorativa.
Smart working: cos’è e qual è la differenza con il lavoro agile?
Ma facciamo un passo indietro: cosa si intende per smart working e perché non è da confondere con il lavoro agile?
Lo smart working è un modello di lavoro che consente ai dipendenti di svolgere le proprie mansioni al di fuori dell'ufficio tradizionale, utilizzando la tecnologia per collaborare e mantenere un alto livello di produttività.
La principale differenza tra smart working e lavoro agile riguarda la flessibilità e il livello di organizzazione. Il lavoro agile, infatti, è un concetto più ampio che include il lavoro smart, ma si estende anche a modalità di lavoro che permettono una gestione più flessibile dei tempi, come ad esempio l'orario di lavoro ridotto o il job sharing.
In sintesi, mentre lo smart working si concentra sull’uso della tecnologia per lavorare in modalità remota, il lavoro agile abbraccia una filosofia più vasta di adattamento delle modalità lavorative ai bisogni individuali e aziendali, potendo includere sia lavoro in presenza che da remoto.
Smart working: i vantaggi per aziende e dipendenti
Se implementato correttamente, infatti, il lavoro agile e lo smart working possono offrire numerosi vantaggi sia per le aziende che per i dipendenti.
Secondo alcune ricerche, infatti, uno dei primi benefici sarebbe l’aumento della produttività. Lavorare da casa, infatti, garantirebbe una maggiore libertà nella gestione dei propri tempi e permetterebbe il miglioramento dell’equilibrio tra vita lavorativa e privata. Questo, a sua volta, porterebbe ad un risparmio sui tempi da dedicare agli spostamenti casa-lavoro, riducendo anche i livelli di stress.
Il lavoro da remoto favorirebbe anche una maggiore flessibilità: poter organizzare liberamente la propria settimana aumenterebbe i livelli di soddisfazione dei dipendenti e, di conseguenza, la loro motivazione al lavoro, incidendo positivamente sul generale benessere organizzativo.
Dal punto di vista economico, lo smart working ridurrebbe anche i costi per i dipendenti e i datori di lavoro. Chi lavora da casa risparmierebbe su carburante o abbonamenti del trasporto pubblico e pasti fuori, mentre le aziende potrebbero ridurre i costi per il mantenimento degli uffici e delle utenze.
Smart working e buoni pasto: come migliorare ulteriormente il benessere aziendale
Come si è visto, quindi, lo smart working continua a essere un beneficio fondamentale per i dipendenti, ma non è l’unica soluzione. Come possono quindi le aziende contribuire ulteriormente al benessere e alla motivazione, anche in un contesto di lavoro remoto?
I buoni pasto rappresentano la soluzione più immediata: uno strumento di welfare aziendale che, oltre a fornire un sostegno economico tangibile, può migliorare significativamente l'esperienza lavorativa dei dipendenti di un’impresa, anche nel caso dello smart working e del lavoro agile.
Secondo la normativa in materia (d.lgs. 81/2017), infatti, il buono pasto può essere riconosciuto ai lavoratori titolari di un rapporto di lavoro subordinato, a tempo pieno o part-time, ma anche a coloro i quali hanno instaurato un rapporto di collaborazione, non necessariamente subordinato, con il soggetto che corrisponde i buoni pasto.
È fondamentale evidenziare, quindi, che l’assegnazione dei buoni pasto è svincolata dalle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa e dall’articolazione dell’orario di lavoro (cfr. Risp. 132/2021).
Questo significa che anche i lavoratori in smart working hanno diritto allo stesso trattamento normativo e retributivo di coloro che lavorano in azienda tutti i giorni.

Buoni pasto in smart working: ecco perché convengono
I buoni pasto sono uno dei benefit più apprezzati perché godono di un trattamento fiscale e previdenziale agevolato: sono esentasse fino a un massimo di 8 euro per i buoni elettronici e 4 euro per i buoni cartacei. In questo modo, i dipendenti che li ricevono vedranno aumentare il loro potere d’acquisto dal momento che i buoni pasto non sono considerati reddito da lavoro. Inoltre, questi benefit sono deducibili al 100% con l’IVA agevolata al 4% e totalmente detraibile; questo si traduce anche per le aziende in un vantaggio economico significativo, perché permette di risparmiare notevolmente rispetto all’erogazione di un’indennità sostitutiva di mensa.
In particolare, i Buoni Pasto Pluxee, disponibili sia in formato elettronico (tramite card e app) sia in versione 100% digitale per un uso esclusivamente da smartphone (virtual card), consentono ai lavoratori in smart working di organizzare pause pranzo salutari e rilassanti, senza doversi preoccupare dei costi aggiuntivi.
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