
Buoni pasto elettronici: tutte le risposte
02/10/2025
I buoni pasto elettronici sono sempre più diffusi e apprezzati sia dai lavoratori che dai datori di lavoro. Comodità, flessibilità e vantaggi fiscali: sono queste le parole chiave che racchiudono il successo di questo benefit. In questo articolo, rispondiamo alle domande più frequenti, chiarendo una volta per tutte i dubbi sul funzionamento, la tassazione, le normative che li regolano e le modalità d’utilizzo.
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Tra gli strumenti di welfare, quello del buono pasto è sicuramente il più diffuso e richiesto da dipendenti e imprese. Nel corso del tempo questo benefit si è evoluto sempre di più e, ad oggi, la sua versione elettronica è quella più utilizzata.
Tuttavia, nonostante la loro diffusione, spesso alcuni aspetti del loro utilizzo e della normativa che li regola non sono ancora chiari a lavoratori e datori di lavoro.
Ecco, quindi, le risposte alle domande più frequenti riguardo l’utilizzo dei buoni pasto elettronici:
- Buoni pasto elettronici: cosa sono?
- Buoni pasto elettronici:come funzionano?
- I buoni pasto elettronici a chi spettano?
- Buoni pasto elettronici: esenzione e deducibilità
Buoni pasto elettronici: cosa sono e come funzionano?
Prima di entrare nel merito delle caratteristiche, del funzionamento e del trattamento fiscale dei buoni pasto elettronici, facciamo un passo indietro.
Quando si parla di buono pasto elettronico si fa riferimento a un benefit aziendale, una sorta di voucher dal valore predeterminato che l’azienda può decidere di garantire ai propri dipendenti per acquistare pasti freschi per la pausa pranzo o generi alimentari durante la spesa.
Un incentivo che, nel corso del tempo, è diventato un asset essenziale per creare una cultura aziendale incentrata sul benessere dei collaboratori.
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Buoni pasto elettronici: come funzionano?
Dalle sue origini ad oggi, il buono pasto ha subìto un’evoluzione che lo ha portato a innovarsi sempre di più nel formato e nel funzionamento. Ad oggi, infatti, la sua versione elettronica è quella più utilizzata, ma come funziona?
Il buono pasto elettronico funziona in modo simile al buono pasto cartaceo con la differenza che quest'ultimo si presenta sotto forma di carnet fisico, mentre il primo viene caricato su una sorta di carta prepagata dotata di chip elettronico, come una sorta di bancomat.
Le recenti evoluzioni del buono pasto elettronico, poi, l’hanno visto diffondersi anche nella sua versione virtuale, ovvero 100% dematerializzata per un utilizzo esclusivo da smartphone e un ridotto impatto ambientale, come nel caso della card virtuale dei Buoni Pasto Elettronici Pluxee.
Come si utilizzano i buoni pasto elettronici da smartphone?
Grazie all’app Pluxee Italia, la pausa pranzo per i collaboratori è diventata ancora più semplice e a portata di mano.
Nel caso dei Buoni Pasto Pluxee, in formato elettronico con card o solo virtuale, l’utilizzatore può pagare tramite l’app dedicata, scegliendo il numero dei buoni pasto da utilizzare in base all'importo da pagare. In questo modo il dipendente potrà godere di:
- Disponibilità immediata: i buoni pasto sono subito disponibili sull’App, senza necessità di passaggio dalla card al virtuale;
- Gestione semplice e veloce: con l’App, i buoni si possono usare, controllare e gestire ovunque e in qualsiasi momento;
- Sicurezza: in caso di smarrimento della password, l’utente può crearne una nuova e, in caso di smarrimento del telefono, può bloccare la card in autonomia.

Buoni pasto elettronici: dove spenderli?
Come abbiamo detto, i buoni pasto elettronici sono benefit in grado di migliorare la quotidianità dei collaboratori perché permettono loro di acquistare generi alimentari, pasti pronti e bevande in tutti gli esercenti convenzionati tra cui rientranoristoranti; tavole calde; bar; supermercati; gastronomie. Inoltre, i buoni pasto si possono utilizzare online per acquisti di generi alimentari sugli e-commerce convenzionati.
Quando un’azienda decide di mettere a disposizione dei collaboratori i buoni pasto, quindi, è fondamentale considerare non solo il valore del servizio, ma anche l’ampiezza della rete di utilizzo.
Più i punti convenzionati sono numerosi e diffusi sul territorio, maggiore sarà la libertà dei dipendenti di scegliere dove e come vivere la propria pausa pranzo. È per questo che i Buoni Pasto Pluxee, accettati in oltre 100.000 esercizi commerciali, rappresentano una soluzione ideale: un’ampia scelta che consente ai dipendenti di vivere la pausa pranzo con massima libertà.
Buoni pasto elettronici cumulabili: cosa significa?
Un’altra caratteristica fondamentale dei buoni pasto elettronici è la cumulabilità. Cosa significa? È sancito dall’art. 4, comma 1, D.M. n. 122/2017 che i buoni pasto – compresi quelli elettronici – possano essere utilizzati fino a un limite di 8 per transazione.
Ad esempio, se un lavoratore ha 8 buoni pasto da 8 euro ciascuno, può utilizzarli tutti insieme per una transazione da 64 euro. Questo permette l'acquisto di un pasto più costoso o di più pasti contemporaneamente, rendendo i buoni pasto un perfetto alleato per la spesa al supermercato!
Lo stesso art. 4 specifica anche che i buoni pasto devono essere utilizzati per l’intero valore facciale: questo significa che non si possono avere residui di valore utilizzabili. Ogni buono, infatti, ha un valore fisso che non può essere frazionato. Dunque, se, ad esempio, un buono pasto elettronico ha un valore di 8 euro e si utilizza per un pasto che costa 6 euro, il dipendente non riceverà 2 euro di resto: il buono pasto elettronico deve essere utilizzato per il suo valore completo in una singola transazione.
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I buoni pasto elettronici a chi spettano?
Tutti i lavoratori hanno diritto al buono pasto, tuttavia questo non significa che l’azienda sia tenuta a erogarli.
Infatti, il datore di lavoro non è obbligato a concedere ai propri dipendenti i buoni pasto, a meno che non sia specificatamente richiesto.
buoni pasto sono obbligatori in due casi:
- L’obbligo è specificatamente previsto dal CCNL applicato;
- L’obbligo è previsto dalla contrattazione individuale o decentrata (aziendale, territoriale).
In tutti gli altri casi, poiché si tratta di un'indennità sostitutiva alla mensa aziendale (anch’essa non obbligatoria), l’impresa non è in alcun modo obbligata a garantire questo benefit ai propri collaboratori, tuttavia garantire i buoni pasto in azienda è una scelta doppiamente vantaggiosa, in primo luogo per i benefici che derivano dall’esenzione e dalla deducibilità.
Buoni pasto elettronici: esenzione e deducibilità
I buoni pasto elettronici rappresentano una delle soluzioni più apprezzate non solo perché sono comodi da utilizzare e versatili nella quotidianità dei lavoratori, ma anche per i benefici fiscali per azienda e dipendenti.
Infatti, l’ articolo 51, comma 2, lettera c del TUIR dà disposizioni in merito al trattamento fiscale dei buoni pasto elettronici, definendo i limiti di esenzione entro cui questi non sono soggetti a contribuzione e tassazione.
Ma, quindi, qual è l’esenzione dei buoni pasto elettronici? Come stabilito dalla Legge di Bilancio 2020, entro la soglia di 8 euro al giorno per dipendente (4 euro al giorno nel caso dei cartacei) i buoni pasto sono esenti da tassazione per azienda e dipendenti.
Non solo: i buoni pasto sono uno dei benefit più diffusi tra le aziende perché i benefici fiscali sono davvero convenienti anche per i datori di lavoro.
Infatti, poiché i buoni pasto elettronici sono 100% deducibili ai fini delle imposte dirette IRPEF, IRES e IRAP, l’azienda potrà godere di un notevole risparmio a fine anno!
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